1981 – Uscita per l’inferno

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Trama (da Wikipedia): George Dawes è un uomo pacifico con moglie ed un impiego fisso presso una lavanderia, che però non riesce a superare il trauma della scomparsa del figlio Charles, morto giovanissimo per un tumore cerebrale. Venuto a sapere della prossima costruzione di un inutile tratto di autostrada (il “prolungamento della 784”), che lo costringerà a lasciare la sua casa e la lavanderia per cui lavora, George perde completamente il controllo finendo per abbandonare i suoi colleghi e la sua adorata moglie Mary ed iniziando una serie di avventure tra malavitosi senza scrupoli, un missionario senza speranza ed un’autostoppista giovane e disillusa, Olivia, incontrata nei suoi vagabondaggi senza scopo sull’autostrada.
Ma dentro di sé una parte risoluta e senza volto acquista armi ed esplosivi in attesa del fatidico 20 gennaio del 1974, termine ultimo che il municipio gli ha lasciato per sgomberare la casa in cui ormai vive da solo guardando la TV e mangiando popcorn…

Questo romanzo, firmato a nome Richard Bachman, è stato scritto nei primi anni settanta, un anno dopo la morte della madre, ancora “sconvolto dal lutto e dall’evidente mancanza di senso della cosa”. A detta dello stesso King si tratta di un tentativo di capire fino a che punto infimo possa cadere un essere umano che cerchi di affrontare il dolore. 

Se in un primo momento King pensava che fosse il peggiore tra i primi romanzi firmati Richard Bachman, in seguito ha cambiato idea, sostenendo che fosse il migliore, forse proprio in considerazione del fatto che si trattava di un simile tentativo di rielaborazione del lutto. 

C’è un collegamento basilare tra l’argomento del romanzo e la crisi energetica dei primi anni settanta, epoca in cui fu scritto. Il sottotitolo era, infatti, Un romanzo della prima crisi energetica. Molti critici hanno notato come l’esistenza del protagonista, di cui King scrive proprio nel periodo della crisi stessa, si disintegri esattamente in concomitanza della profonda messa in discussione della libertà energetica statunitense. Nel romanzo, tale collegamento si trasforma nella disattenzione del governo verso i cittadini e nella incomunicabilità, che si trasferisce subito a livello narrativo in una incomunicabilità tra marito e moglie, così come la penuria del vitale liquido energetico (petrolio) si traspone narrativamente parlando in un tumore incurabile. Che occasione scatenante della reazione del protagonista sia d’altra parte la decisione di costruire un’uscita per l’autostrada proprio al posto della casa di un essere umano funestato dalla vita, la dice lunga sulla sensazione di disattenzione e assurdità dei cittadini statunitensi nei confronti delle istituzioni proprio in un periodo in cui avrebbe dovuto mostrarsi ben più presente. Fino ad arrivare a considerare Dio stesso responsabile di aver avviato “lavori stradali” direttamente nel cervello di suo figlio. 

L’insensatezza della vita si mostra per il protagonista nel tumore non più grande di una nocciola, in grado di distruggere la vita: lui decide, perciò, di buttarsi giù dall’automobile della vita. Lo fa, però, prendendo una decisione fatale che nelle sue intenzioni dovrebbe restituire un po’ di quella giustizia e pietà di cui le istituzioni si mostrano mancanti. 

Un elemento narrativo significativo consiste nel non nominare mai la città, che risulta senza nome. Si tratta del procedimento narrativo tramite il quale si dà la possibilità a ogni lettore di pensare che un simile sconvolgimento sociale possa capitare nella città di chiunque. Una spirale oscura circonda sempre più il protagonista e questo – pare ci venga detto da King – può capitare a chiunque. Tra le righe: il lutto è una oscurità che prima o poi arriverà a toccare tutti.

Infine, Uscita per l’inferno è un accorato e commovente romanzo sul dolore per il lutto e su ciò che esso può provocare sul piano dell’azione umana, in connessione con il tentativo di ritrovare una direzione e un significato, per quanto espresso in forma estrema. 

Nei romanzi firmati Bachman, la discesa progressiva verso un’oscurità umana senza uscita pare essere l’unica possibilità.


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