La storia
Anno 1885. Andrea Nascimbeni è un antropologo veronese che si reca sulla cosiddetta “isola dei morti”, al largo della costa ligure di Zoagli, dopo averne viste rappresentate le “esotiche” strutture funerarie nei dipinti dell’amico Arnold Böcklin. L’intento di innovare i suoi studi, lo immerge nella soffocante atmosfera della cittadina senza nome, dove l’architettura destinata ai trapassati riceve maggiori attenzioni di quella dei viventi.
Il delirio lo avvolge ora dopo ora, forse provocato dai numerosi sinistri misteri in cui si imbatte. Nemmeno la febbre può, però, impedirgli di rintracciare i sepolcri aperti e nascosti alla vista di visitatori fortuiti. Esacerbato dai segreti dell’isola e dall’omertà dei suoi abitanti, Nascimbeni trova un momentaneo conforto solo in una donna, della quale si invaghisce. Nulla è però come sembra e l’incontro con un uomo avvolto dal mistero lo mette sul chi va là, quando lo invita ad abbandonare l’isola.
L’antropologo, tuttavia, s’ingegna per rimanervi nascosto fino alla vicina festa del “32” ottobre, come viene scherzosamente definita dalla locandiera che lo ospita, perché sa che si tratta del momento in cui potrà capire quali strani riti funerari si celebrano in quel luogo.
Il romanzo si ispira alle musiche del poema sinfonico omonimo di Sergej Vasil’evič Rachmaninov e ai dipinti di Arnold Böcklin. Se ascolterete la musica dopo aver letto il romanzo, vedrete spalancarsi di fronte ai vostri occhi, come una visione, l’intera vicenda narrata in queste pagine.
“Böcklin era stato forse fortuito scopritore di sepolcri aperti, e in quell’apertura io volevo infilarmi. Era tanto affascinante la possibilità di indagare cosa si potesse nascondere dietro l’inusuale pratica funebre, da spingermi alla follia dei giorni che sto per descrivere: sapevo fin dallo sbarco sull’isola dei morti che sarei stato disposto a fare qualunque cosa pur di scoprire il modo in cui si erano sviluppate le usanze degli isolani.”
Citazione dal romanzo
Risorse online
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