Punti di vista – La prima persona

Dopo aver parlato in generale dei punti di vista (POV) in questo video, proviamo a vedere più da vicino le caratteristiche e l’utilità della Prima Persona, chiamata anche Narratore Interno o Io Narrante. Il video in calce a questo articolo spiegherà più approfonditamente i seguenti punti.

Innanzitutto: l’Io Narrante corrisponde con il protagonista della storia narrata? Non è detto: se le vicende raccontate riguardano direttamente lui, sì. Altrimenti, se l’Io Narrante non è altro che un cronista o un testimone dei fatti, potrebbe anche non essere il diretto interessato e perciò, no.

Secondo: l’Io Narrante sa tutto ciò che accade nella vicenda? La risposta è certa: assolutamente no. Saprà solo ciò di cui è stato testimone egli stesso, oppure ciò di cui si è informato o è stato informato.

Terzo: la Prima Persona permette una diretta partecipazione del lettore negli eventi narrati: si crea un gioco di progressione nella conoscenza dei fatti, che è dovuto principalmente a tre fattori: – le anticipazioni; la comprensione di quanto viene detto testualmente; dubbi su quanto viene narrato.

La visuale della Prima Persona è ampia o ristretta? Può essere entrambe, e dipende dal gioco tra narratore e lettore.

Ampia, se si considera che l’Io Narrante ci mette a conoscenza di tutto ciò che la storia necessita per essere riflettuta a fondo, nella sua interezza. Basti pensare alla Recherche du temps perdu per comprendere quanto possa essere vasto il campo d’azione di un Io Narrante.

Ristretta, se invece si pensa che l’Io Narrante attui un gioco in cui vuole lasciare indietro il lettore: si attua in questo modo una sorta di gioco ironico.

A cosa serve la Prima Persona, quale la sua utilità?

Per creare narrazione intima. Questa intimità è fatta da: 1) atmosfera, che passa attraverso il linguaggio dell’Io Narrante e il suo modo di vedere le cose, attraverso i particolari e gli aspetti che coglie; 2) pensieri e considerazioni, che vengono ovviamente condividi anche nei minimi dettagli; 3) scelte e decisioni, per le quali si ha spesso l’impressione che il lettore sia testimone o, se la narrazione è molto intima, compartecipe delle stesse.

Per creare la sorpresa. Un simile POV, infatti, permette una sorpresa maggiore che con altri punti di vista. Per questo motivo il Narratore Interno è adatto a narrazioni thriller, ricche di suspense, o comunque dove la sorpresa ricopra un’importanza significativa nella narrazione.

Detto questo: è obbligatoria nei casi qui sopra segnalati? No. La suspense, la sorpresa e il thriller, oltre che l’intimità in generale, possono infatti essere creati anche con una terza persona o una seconda persona opportunamente usate.

La Prima Persona, però, ha un sapore particolare che la distingue da tutte le altre: LA CONFIDENZA.

Se vuoi approfondire ulteriormente la Prima Persona, ti consiglio di vedere e/o ascoltare il video qui sotto (a partire da lunedì 13 marzo).

L’isola dei morti è un mio romanzo in cui ho utilizzato la Prima Persona.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...