Sarà capitato anche a voi, di aver recriminato contro gli eventi della vita e contro le scelte del passato.
Devo essere sincero: a me è successo ben più di una volta, soprattutto quando mi sono confrontato per i più disparati motivi con altre persone che mi sembravano più fortunate di me, e che parevano ricevere tutto dalla dea bendata. Si sa, l’erba del vicino è sempre più verde di quella del nostro giardino, ma al di là di un certo pessimismo che talvolta colpisce chiunque, anche un’analisi oggettiva dei fatti sembrava dimostrare che gli altri ricevevano dalla vita spesso ben più di quanto potessi godere io.
Ci vogliono grande coraggio e una spiccata sincerità verso se stessi per riuscire ad ammettere pensieri e ragionamenti di questo tipo, senza cadere nella trappola che gli altri sono pronti a giudicarti di essere invidioso. Ma se fossi potuto tornare indietro nel tempo, avrei fatto di tutto per cambiare le cose. Anche se queste sensazioni sono più che legittime, a nutrirle si corre il rischio di arrivare a rimproverarsi in continuazione che non si è fatto e non si fa abbastanza per essere all’altezza della situazione, come invece ci piacerebbe essere.
E il risultato è solitamente solo uno: sentirsi sempre più deboli, mettersi sempre in discussione, non riuscire mai ad assumere un atteggiamento deciso di fronte alle persone perché poco alla volta, senza nemmeno accorgercene, ci formiamo di loro un’idea troppo alta e di noi troppo bassa.
Se ripenso alla mia esperienza personale, a ben vedere la cosa che più mi faceva star male, era proprio il modo di apparire davanti alle persone. La sensazione di non essere in grado di mostrarmi per ciò che ero veramente mi rattristava parecchio. Ciò che ero veramente e che solo io pensavo di conoscere, pur non riuscendo a farlo capire: ecco il punto della situazione.
In realtà, se non ci riuscivo era perché nemmeno io lo sapevo poi molto. Pur conoscendo la mia storia, pur avendo lottato e faticato in passato per raggiungere i miei obiettivi, era sempre come se mancasse qualcosa, come se ci fosse qualcos’altro che avrei potuto fare o come se ciò che già avevo fatto, lo avrei potuto portare a termine in un modo nettamente più semplice.
Così mi indebolivo interiormente giorno dopo giorno, i pensieri andavano alla deriva, spesso mi scoprivo incapace di controllarli e a sera mi sentivo stanco come se avessi corso la maratona. Il colmo era che i periodi in cui mi sarei dovuto riposare di più, come per esempio nei due mesi estivi di vacanza (sono un insegnante, non odiatemi per questo), spesso risultavano distruttivi sotto l’aspetto emotivo.
La risposta è molto semplice: abbiamo già tutto l’armamentario che ci serve per essere al meglio di noi stessi. Possediamo già la chiave, dobbiamo soltanto cercarla. Abbiamo già un cavatappi perfetto e più che adatto per la bottiglia che siamo, per togliere il tappo che ci impedisce di esprimere il meglio di noi stessi. Si tratta soltanto di trovare il modo giusto per tirarlo fuori dalla tasca dell’abito che indossiamo.
(E a proposito di cavatappi, lasciate che vi ricordi che su Amazon potete acquistare Il cavatappi della personalità, che offre un metodo concreto per tirar fuori il nostro armamentario personale. Garantito!)
Ammettiamolo, tutti vorremmo avere un metodo concreto e realmente applicabile per accedere a un livello superiore della nostra personalità, della riuscita nella vita. Qualcuno diceva: la verità vi renderà liberi, e io, senza voler paragonarmi a quel Qualcuno, vorrei aiutarvi a fare verità su voi stessi. L’obiettivo di partenza è anche l’obiettivo finale: raggiungere una visione complessiva della vostra vita, una visione complessiva di voi stessi, uno sguardo completo su ciò che vi riguarda, partendo dalla vostra interiorità per poi passare agli aspetti più esterni.
Tutto questo, però, con una convinzione: interno ed esterno sono in realtà collegati. Di più: tale divisione è solo illusoria. L’interiorità corrisponde sempre all’esteriorità e l’esteriorità trova sempre un appiglio sull’interiorità, quella che un tempo veniva chiamata corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo.
Mettiamoci al lavoro, perciò, perché è possibile aumentare il livello della nostra libertà personale.