Demoni: simbolismo o realtà? /2

ferri_angelo-cadutoNon deve sfuggire al lettore che questa serie di post vuole arrivare a un punto: capire se l’esistenza dei dèmoni sia da intendere – secondo il Cristianesimo – in senso simbolico o in senso reale, sostanziale. Per arrivarci, bisogna prima proseguire con l’analisi.

Quali sono le differenze tra dèmoni e demonii (essendo il primo pl. di dèmone e il secondo di demonio)?

Avete presente Dante e i suoi diavoli? Ecco, nulla a che fare con. Se a livello popolare le immagini di Dante veicolano la definizione di demonio o di dèmone, e se – sempre a livello popolare – diavolo e demonio sono la stessa cosa, non è così a livello di correttezza mitica o biblica.

A partire dal greco, il dèmone è qualcosa che sta a metà tra dio e l’uomo, con il significato di divino, mentre il demonio è la forza che promana da questo, sebbene più limitata nel tempo. Ovverosia: posso anche avere il dèmone dell’arte ed esserne felice, ma venir giudicato un demonio in una data situazione (anche nella stessa arte per la quale ho il dèmone) e risentirmene profondamente. Inoltre, sapete che nel mondo greco tutto ciò che era più in alto (anche fisicamente) tendenzialmente aveva una valutazione migliore di ciò che invece era più terreno: motivo per cui i dèmoni posizionati nelle parti alte della sfera celeste erano i più buoni e quelli più bassi, quasi a contatto con gli esseri umani, i più maligni e dannosi.

Ma i demòni (come plurale di demonio) hanno invece la loro nascita concettuale in Mesopotamia, laddove i dèmoni erano gli spettri delle persone morte di morte violenta o privati della loro sepoltura, motivo per cui vagavano sulla terra. Da quella mesopotamica nacque la demonologia greca, e da questa quella cristiana, che riuscì perfino ad amplificarla. L’Antico Testamento fu più che altro immune alla demonologia greco-mesopotamica e perciò l’ebraismo ne è praticamente libero, soprattutto oggi. Il Nuovo Testamento, invece, non parla mai di dèmoni (essendo nella concezione greca intermediari tra dio e l’uomo, perciò inesistenti), bensì di demòni, parola che comprendeva tutto ciò che non rientrava nella sfera del sensibile e che però influiva sulla vita delle persone. Per esempio, le malattie! Questo è il motivo per cui San Paolo dice che sono potenze demoniache gli “elementi del mondo”: astri, stelle e costellazioni, perché si pensava avessero influenza sul destino degli uomini, pur essendo invisibili. Sono queste potenze demoniache (che chiama Troni, Principati, Potestà, ecc.) ad aver crocifisso Gesù. Perciò, potenze invisibili ma che si situano nella mitologia greco-romana di quel tempo, nei cieli, dove si credeva vivessero per l’appunto dèmoni e demòni.

Rimane da capire in che modo dèmoni e demòni sono entrati a far parte così tanto dell’immaginario collettivo, da spingere tutt’oggi molte persone – che si definiscono cristiane – a credervi come a entità realmente esistenti. Al prossimo post.


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