La Quantità è la gemella della Qualità: tanto diversa è rispetto a quella, tanto necessaria per il completamento di senso reciproco. Vediamo cosa significa.
La Quantità è divenuta la regina del giudizio contemporaneo: tanto più qualcosa viene giudicato buono, quanto più è in grado di soddisfare un bisogno di… riempimento. Che si tratti di un vuoto fisiologico (per esempio bisogno o voglia di cibo), che si tratti di un vuoto fisico (il famoso horror vacui oppure il desiderio di essere fisicamente pieni… di cibo, di muscoli, di cose), che si tratti di un vuoto mentale (per esempio il timore della solitudine o del vuoto esistenziale), la quantità ha sempre una risposta pronta per soddisfare ciò che, in realtà, è un vuoto qualitativo.
La quantità non è un mostro, è solo una tipa molto invadente: è la ragazza più brutta della scuola eletta a reginetta del ballo perché, in realtà, sa essere molto simpatica. Quella veramente bella (la Qualità) finisce per essere noiosa.
Un certo tipo di morale, poi, ha relegato il concetto di Quantità a verità scomoda: nel momento in cui non sappiamo (o non vogliamo) far di meglio, ci affidiamo alla reiterazione, alla ripetizione, all’accumulo, alla massificazione. Quantità vuol dire, di volta in volta, “faccio la cosa giusta”, oppure “non so fare diversamente”, oppure “ne ho proprio bisogno” o, ancora, “fanno tutti così”, e da gemella necessaria al concetto di Qualità, la Quantità diventa una sorta di peso morto e mortifero.
Eppure, è necessario sottolineare come Quantità non significhi per forza di cose “troppo”, ma abbia come corretto senso il “giusto”.
È giusto che il privo di mezzi abbia quantità sufficienti. È giusto che il fisicamente fragile abbia quantità materiali che compensino la sua sfortuna. È giusto che il corpo, prima ancora della mente, impari a ripetere quantità di gesti (l’abitudine) così da farli nel modo (con la qualità) migliore.
Quantità non è un demone, ma è un aspetto necessario dell’esistenza e della vita. Se, tuttavia, eliminiamo la qualità dal nostro orizzonte, finiamo per dare alla Quantità un peso eccessivo.
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