Conclusioni a partire dalle considerazioni

Dopo le 5 piccole considerazioni dei giorni passati, eccomi alle conclusioni.

Storia di Geshwa OlersAnzi, alla conclusione: è solo una, semplice, lineare. Non vale la pena scrivere con la convinzione che si verrà pubblicati da editori (anche se finora sono stato pubblicato da editori), ma l’unico motivo per cui vale la pena scrivere è perché piace. Il che determina anche ciò che “conviene” scrivere: quel che piace.

Ovvio, direte voi. Non sempre. Soprattutto, non è pratica così diffusa. C’è una marea di gente che scrive per essere pubblicata (cioè quasi tutti gli scrittori che conosco). Per quel che mi riguarda, continuo a scrivere quel che mi piace, il che è forse uno dei motivi per cui ho trovato quasi sempre editori di piccola o microscopica entità, abbastanza coraggiosi (o incoscienti) da pubblicare storie non ordinarie.

Qual è la traduzione concreta di questa conclusione? Eccola: sto per completare il settimo volume di Storia di Geshwa Olers, Il sole sulle bianche torri. Il primo capitolo si intitolerà “I testimoni del Diluvio” e il secondo “Le ossa morte si ricomporranno”. Questi titoli vi rimandano a qualcosa di preciso? Vediamo se indovinate! Al di là di questo, ora che sta terminando la Storia, va prendendo forma dentro di me un’altra serie di romanzi fantasy ambientati… agli albori dell’Impero di Grodestà.

Siete pronti per un balzo nel passato di oltre 5000 anni? Maggiori informazioni seguiranno. Dimenticavo, anche quei libri saranno disponibili gratuitamente su Feedbooks nei primi mesi della loro pubblicazione. Come si dice in questi casi, stay tuned!


4 risposte a "Conclusioni a partire dalle considerazioni"

  1. Concordo con il post e con le considerazioni precedenti; alla fine è una questione di onestà e rispetto, soprattutto verso se stessi.

  2. Ognuno è giusto che faccia le sue scelte, ma come dici tu, è giusto essere però anche chiari. Io sinceramente riesco a scrivere quello che mi piace, se facessi diversamente, oltre a non divertirmi e a trarre piacere da ciò che faccio, farei un lavoro che non mi soddisferebbe, proprio come accadeva ai tempi della scuola, dove si era costretti a svolgere determinati temi, senza possibilità di scelta.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...