Tu sarai l’inizio – stesura /3, ovvero To much love will kill you

TOO-MUCH-LOVE.jpegFino a che punto è giusto amare? Senza limite, direte voi. Ma… sempre? E in ogni modo?

Questa è la tematica fondamentale di Tu sarai l’inizio. Trattandosi di un romanzo sull’amore – come dicevo, in modo specifico sul modo in cui gli uomini amano (ma forse anche le donne) – la questione è importantissima. Ogni stesura di romanzo ha, però, un momento in cui le cose devono apparire del tutto chiare al suo autore. Ammetto che per me molto a lungo non sono state tali.

Fino al momento della svolta. Che è arrivata, come già altre volte, sotto forma di sogno, in cui ero io che amavo e preferivo morire di amore, assieme a tutta l’umanità. Una situazione limite, ovviamente, che mi ha permesso però di comprendere come questa fosse la tematica fondamentale di tutta la storia e di come, inoltre, non potesse avere altra impronta che quella horror.

Perché chi mette a morte l’intero genere umano per vivere il proprio amore, in fin dei conti, non è il più grande carnefice della storia? O forse è solo un inguaribile romantico? Si sa, l’amore romantico (quello pieno e travolgente) è possibile solo nelle narrazioni, non nella vita reale. E, aggiungo io, grazie a Dio! Già Freddie Mercury cantava, d’altronde, che To much love will kill you (qui nella versione di Brian May del 1991).

Quando un uomo ama eccessivamente, senza limiti, perciò, la sua storia rischia di divenire un horror con i fiocchi. Tale, spero, sarà anche Tu sarai l’inizio.

Nel frattempo, se vi va, date un’occhiata a un altro paio di romanzi: uno si intitola Codice infranto (altri uomini che “amano”, ma in modo totalmente sbagliato) e l’altro Trasmissione inversa (l’amore come percorso privilegiato dell’insensatezza). Sono entrambi pubblicati dall’ottima Dunwich Edizioni.


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