Dalle emozioni ai sentimenti /3

Abbiamo approfondito cosa siano le emozioni, per passare, poi, ai sentimenti. Adesso, ecco un’applicazione pratica, concreta, per provare a conoscere di più noi stessi.

Ti propongo un ESERCIZIO: prendi un quaderno e scrivi Esercizio delle emozioni. Se hai la possibilità, usa un quaderno nuovo, intonso, perché d’ora in poi questo sarà il quaderno sul quale imparerai a conoscerti maggiormente.

Scrivi l’emozione che stai provando adesso, in questo preciso istante. Per capire che emozione provi, chiudi gli occhi e cerca di ascoltare il tuo corpo. Ogni emozione ha le sue caratteristiche “fisiche”, ma per il momento, cerca di capirle da solo. Se proprio non riesci a dare un nome a quelle trasformazioni fisiche che stanno avvenendo dentro di te, puoi consultare l’Appendice 1, “Emozioni ed espressioni fisiche”, del libro dal quale sono tratti i brani che ti sto proponendo in questi giorni (e cioè Il cavatappi della personalità). Se all’inizio farai fatica, vedrai che con il passare del tempo riuscirai sempre meglio nell’identificazione, e non ci sarà più bisogno di ricorrere al mio aiuto. Sul lungo periodo, poi, non avrai più necessità di scrivere sul quaderno, perché sapere l’emozione che stai vivendo diventerà un’abitudine, una capacità a pronta disposizione. Per iniziare, però, fai così.

Scrivi la data di oggi (avere un diario giornaliero delle emozioni è importante per capire qual è l’emozione prevalente), scrivici accanto l’emozione, apponi subito dopo una freccia e poi l’indicazione delle caratteristiche fisiche che secondo te sono associate a quell’emozione. Per esempio: 

03/02/18 – rabbia ——–> stomaco contratto, muscoli tesi, pugni chiusi

Prova a fare attenzione alle tue emozioni in vari momenti della stessa giornata e ad elencare tutte le emozioni che ti sembra di riconoscere, con relativa freccia e indicazioni fisiche. Noterai una certa varietà e, al termine del giorno, potresti perfino stupirti nello scoprire che vivi una grande varietà di stati d’animo. Ma noi tutti siamo fatti proprio così. Dopo mezza giornata potrebbe capitarti di ritrovarti una lista come la seguente:

03/02/18 – rabbiastomaco contratto, muscoli tesi, pugni chiusi

Ansia petto pesante, respiro affannoso.

Serenità muscoli rilassati, sonnolenza.

Felicità muscoli tesi, energia incontrollabile, percezioni più vivide.

Solitudine stomaco vuoto, fame, debolezza muscolare, occhi pesanti.

Rabbia tensione ai muscoli facciali, mi fanno male i denti, spalle curve.

Se terrete questa specie particolare di diario ogni giorno e più volte al giorno, almeno per un intero mese di fila, arriverete a conoscere le vostre emozioni con una profondità e un’attenzione che non avrete mai avuto in passato. Capiterà addirittura una cosa strana: le emozioni inizieranno a declinarsi in modo diverso e scoprirete che esistono differenti livelli delle medesime emozioni.

Perché la rabbia, per rimanere all’esempio iniziale, non è mai solo di un tipo, ma può assumere vari aspetti, che ci sembrano talmente normali, da non pensare che si tratti in effetti di… rabbia: aggressività, spirito critico, puntigliosità, irritazione, ecc. Questo vale per ciascuna delle altre emozioni: gioia, tristezza, delusione, solitudine, serenità, ansia. 

Allora, non dimenticate: giorno dopo giorno, se ci riuscite tre o quattro volte ogni giorno, scrivete il vostro “diario delle emozioni”. Fatelo nel posto che più vi viene comodo, ma fatelo subito, non appena sentite l’emozione che volete descrivere, perché le emozioni hanno una caratteristica che le rende simili alle nuvole del cielo: più passa il tempo e più si trasformano, talvolta fino a scomparire.

Ed ecco un altro ESERCIZIO, dedicato ai sentimenti: ogni qualvolta ti sembra di riconoscere dentro te un sentimento molto forte, prova a prendere il tuo bel quaderno e, sotto il titolo “Ecco un sentimento!”, prova a scrivere in cosa esso consista (nota come sono tornato al “tu”: siamo di nuovo io e te, nessun altro saprà, te lo giuro!). In questo caso, rispetto alle emozioni, potrai scrivere di cosa si tratta solo dopo averci pensato per bene, perché il sentimento – ricordatelo – richiede tempo e coltivazione, e perciò è possibile rifletterci con calma. 

Prova a fare attenzione in modo particolare all’aspetto temporale: da quanto tempo dura, da quanto tempo (ore, giorni, mesi) lo provi dentro di te? E in che posto? Ci sarà pure un posto preciso del tuo corpo nel quale lo provi, no? Bene, non vergognartene e scrivilo! Inoltre, scrivi in che modo ha trasformato la tua vita recente. Cioè: sotto il nome del sentimento che hai riconosciuto, scrivi tutto ciò che ti ha portato a fare. 

Perché se c’è un’altra differenza fondamentale tra l’emozione e il sentimento, è che l’emozione trasforma il nostro essere in quel preciso istante in cui essa si manifesta, mentre il sentimento è capace di trasformare la vita attraverso le scelte che spinge a fare. Scelte ben oculate, si spera, e non dettate dall’emozione del momento. 

È attraverso il sentimento che potrete costruirvi, passo dopo passo, mentre se seguiste sempre l’emozione, non fareste altro che distruggervi.


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