Rimane da chiarire il problema degli indemoniati e degli esorcismi. Se Lucifero, Beelzebùl, Beelzebùb, ecc., sono concretizzazioni narrative, parzialmente frutto di fraintendimenti del testo biblico, e se Satana è in realtà il satana, l’oppositore a Dio in senso più generico, come mai si è arrivati a credere nella possessione diabolica?
Prima di affrontare l’argomento, c’è da aggiungere un’annotazione e da ricordare un fatto fondamentale per un cristiano. L’annotazione è che nel II secolo d. C. Massimo di Tiro sosteneva che i dèmoni presenti nel mondo fossero 30.000, mentre nel XV sec. il francescano Alfonso de Spina sosteneva che fossero 133.306.668 (mentre gli angeli, secondo il suo libro Fortalicium Fidei, dovevano essere 400.000.000). Non pare anche a voi che qualcosa sia sfuggito di mano a chi sostiene l’esistenza concreta ed entificata dei demoni? Il fatto fondamentale, invece, che ogni cristiano dovrebbe ricordare è che Cristo ha già vinto satana e ha già trionfato sul male.
Ma allora, in che senso va intesa una tale vittoria? Prima di rispondere, ancora un breve approfondimento, riguardante gli esorcisti e l’ordine dell’esorcistato.
Da qualche tempo a questa parte qualche agitato (e agitatore) para-cristiano va sostenendo che la Chiesa attuale abbia ingiustificatamente eliminato quasi del tutto gli esorcisti e che moltissimi preti non credano più nell’esistenza del diavolo. L’ordine dell’esorcistato venne abolito nel 1972 da Paolo VI (vi assicuro che non ha nulla a che fare con il fatto che quell’anno son nato io). Inoltre, la riforma liturgica del 1970 aveva già eliminato dal messale romano ogni riferimento al diavolo nella preghiera dell’offertorio della messa per i defunti e il battesimo rimane l’unico sacramento a prevedere un rito di esorcismo, anche se ridimensionato rispetto ai vecchi esorcismi.
Come la mettiamo? La Chiesa non crede più nel potere del diavolo e di satana? Non è questo il punto. Il documento vaticano Fede cristiana e demonologia dice quanto segue:
Quando si parla di un possibile intervento diabolico, la Chiesa fa sempre posto, come per il miracolo, alla esigenza critica. In tale materia essa esige riserva e prudenza. È facile infatti cader vittime dell’immaginazione, lasciarsi sviare da racconti inesatti, maldestramente trasmessi o abusivamente interpretati. In questi come in altri casi, è necessario esercitare il discernimento e lasciare spazio alla ricerca e ai suoi risultati.
Il fatto è che nell’antichità si credevano frutto di influenze demoniache le malattie e le situazioni umane per le quali non si aveva una risposta e una spiegazione adeguata (e la stessa cosa potremmo dire per il miracolo). Credendo che il mondo, e in modo particolare il regno dell’aria, fosse infestato da presenze demoniache e che il cielo avesse influenza sulla terra, si riteneva che il destino e le vite degli uomini fossero influenzate proprio da quel cielo e dalle esistenze demoniache in esso nascoste.
Per fortuna, però, fin dall’antichità ci furono menti più fini, capaci di offrire il senso reale e concreto, direi “utile”, della credenza in un’influenza demoniaca, limitandola (si fa per dire) ai pensieri. Il monaco Evagrio Pontico, fondamentale per tutto ciò che concerne la preghiera e la meditazione cristiana, sia orientale che occidentale, identificò i dèmoni con i pensieri malvagi, insegnando una pratica per prenderne sempre più le distanze e non lasciarsene influenzare. Per Evagrio Pontico i dèmoni sono capaci di influenzarci solo tramite i nostri ragionamenti – spesso fasulli o depistanti – e i nostri sentimenti – spesso sproporzionati – e le nostre emozioni – spesso incontrollabili. Tutti i ragionamenti, sentimenti ed emozioni che ci portano via la serenità e rendono impossibile una vita tranquilla ed equilibrata sono demoniaci, così come i pensieri, i sentimenti e le emozioni che invece ci aiutano a vivere meglio con noi e con gli altri sono santi.
Per oggi mi fermo qui. Rimane un’ultima parte di questo lungo articolo: infine, i dèmoni sono solo simbolismo o anche realtà? Alla prossima!
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