Med-fantasy e Wikipedia

Oggi trovo questo articolo di Wikipedia e provo un fremito. Per vari motivi.

1) Forse le conferenze fatte per tre anni e gli articoli scritti sull’argomento non sono poi stati inutili.
2) Forse c’è qualcosa da approfondire ulteriormente.
3) Forse c’è da riprendere in mano il discorso, in un nuovo giro di conferenze. Chi vuole darmi una mano (lo sapete, io sono collaborativo)?

Inoltre, a distanza di tempo devo ringraziare Francesco Coppola e la sonora incazzatura che mi causò confrontandomi con lui sull’argomento (il termine med-fantasy, però senza trattino, l’ha coniato lui), perché se non fosse accaduta non avrei scelto di tacere per un po’ di tempo e di meditare ulteriormente, scegliendo di far parlare i romanzi anziché le menti. Però adesso è passato più di un anno ed è tornato il momento di riprendere in mano il discorso.

Credo che non succederà prima di aver dato alle stampe il terzo volume di Storia di Geshwa Olers, intitolato Il cammino di un mago, dal momento che in esso faccio riferimento alla mitologia greco-romana e alle leggende veronesi, riprendendole in chiave horror. Ma dopo, è assicurato, mi rimetto in viaggio sui sentieri della narrativa fantastica di ambientazione mediterranea.


16 risposte a "Med-fantasy e Wikipedia"

  1. Non so chi sia Francesco Coppola, ma complimenti. Anche se secondo me definire i tuoi romanzi med-fantasy è limitativo. Personalmente la prima cosa che mi viene da dire è che sono dei bei romanzi, e poi tante altre cose e che hanno molte sfumature di generi diversi.
    Ho appreso inoltre nella pagina ‘Chi sono’ che tutte le mie speranze di leggere un nuovo romanzo prima di Natale erano vane 😦

  2. Già, mi dispiace Iri, ma lo sai che facciamo del nostro meglio 😀
    Ma consolati, su, che prima c’è “Stirpe angelica”.
    E poi lo sai che i miracoli sono sempre possibili, e che quella pagina è in costante aggiornamento…

  3. Mi spiace, ma io ai miracoli ho smesso di crederci da un bel po’. E guarda che io ho ben presente tutti i punti lasciati in sospeso nel primo volume, che nel secondo ti sei ben guardato dal spiegare – anzi, se è possibile il mistero si infittisce ancora di più -, ed esigo una soluzione convincente. Non dico che devi spiegare tutto nei minimi particolari, ma che deve esserci una soluzione credibile.

  4. AHAHAHAHAHAHAHAH
    Fabrizio ricordati che qui l’unico superiore sono IO
    io sono il tuo G.I. …il tuo Grande Iri
    2+2=5 (del resto sono sempre stato una schiappa in matematica)
    La libertà e schiavitù
    Ti conviene adeguarti all’Iripensiero, altrimenti arriva la Iripolizia che ti Irinizza.
    muahahahahhahaha

  5. Senti il mio commentolo al libro non me lo prendono su IBS perchè è troppo lungo. Te lo lasico qui, se non ti piace lo togli
    G.I.

    Ho atteso un po’ prima di esprimere il mio parere su “La faida dei Logontras”, secondo volume della saga di letteratura fantastica “Storia di Geshwa Olers” di Fabrizio Valenza, nonché primo dei sette volumi che costituiscono l’opera ad essere pubblicato dall’editore Domino. A mente fredda la prima parola con la quale definirei questo libro è divertente. “La faida dei Logontras” è un libro di grande Intrattenimento, nel senso migliore del termine. Si macinano pagine su pagine senza accorgersene, è accattivante. Lo stile, molto diverso dal primo volume più introverso e intimista, qui è scoppiettante e serrato. Nella prima parte ci si diverte molto a seguire le vicende di Ges e dei suoi amici durante l’addestramento militare, nella seconda la vicenda assume tinte mistery-fantsy, mescolandole con efficacia.

    Cose che non mi sono piaciute:
    -Il fatto che tutti i misteri e i dubbi lasciati in sospeso ne ‘Il viaggio nel masso verde” non trovano alcuna soluzione; anzi, se possibile si infittiscono ancora di più.
    -All’inizio ero ho avuto un momento di perplessità. Il caro Ges che tanto mi era piaciuto nel primo volume per la sua ‘normalità’, per il suo essere un ragazzo comune, in un primo momento in questo volume sembrava riuscire benissimo in qualsiasi cosa. Fortunatamente mi sono dovuto ricredere; Anche il nostro amico aveva i suoi punti deboli e soprattutto mi è piaciuta la sua impertinente curiosità che mi ha fatto sorridere più di una volta.
    -La Faida dei Logontras: La vicenda che da il titolo al libro in realtà non è difficile e nemmeno complicata se si ha la pazienza di fare un attimo attenzione. Ma sommersa dal mare di nomi citati è difficile farsi un’idea chiara della vicenda. È chiaro, la cosa è voluta, ma bisogna tener presente che il lettore viene a conoscenza delle origini della faida dai discorsi dei personaggi stessi (in particolare uno, Medo), che tuttavia cita un’infinità di persone (con l’ovvia intenzione di dar prova del suo sapere), ma che possono confondere parecchio il lettore di primo acchito. Personalmente ho risolto tutto fin da subito con un semplice schemino in cui mi ero segnato i nomi principali che mi sembravano legati alla vicenda. Per un’eventuale ristampa, suggerirei all’editore di togliere la cartina geografica nella pagina iniziale (meno necessaria in questo volume) e sostituirla con l’albero genealogico delle famiglie coinvolte, che ho scoperto essere presente su internet, e potrebbe davvero essere provvidenziale.

    Cose che mi sono piaciute:
    – La copertina. Magari c’è chi non valuta queste cose, ma visto che c’è ed è veramente ben fatta, un complimento va fatto.
    -I personaggi di contorno; specialmente glia amici di Ges. Sono tutti molto azzeccati! Caratterizzati benissimo. In particolare Medo (il mio preferito, lo devo ammettere) avrà forse sostituito Nargo?
    -In definitiva quello che mi piace di questo volume è, al di la della vicenda dei Logontras e dell’addestramento che ovviamente innervano il libro, è che mi sembra voglia raccontare la storia di un ragazzo che diventa uomo. Una tema che probabilmente non finirà mai di appassionarci, se poi a raccontarlo è un autore che ha già dato prova di essere bravo…

  6. Oddio, non mi piace anobii proprio per questo; ma come faccio a valutare un libro, rispetto a cosa? bo, 4 o 5, suppongo, non meno di quattro. Quattro e mezzo non c’è? se c’è metti quattro e mezzo, se no arrotonda e fai 5.
    L’unica cosa firma Ennrico, almeno quando parlo del lavoro alturi una parvenza di serietà devo cercarla pure io.

  7. Bene, ti ringrazio 😀
    E pensa che, mentre attendevo la tua risposta, ho sentito il suono di una canzone lontana e di colpo mi si è presentata davanti la scena finale del romanzo che sto scrivendo. Una fulminazione, se così si può dire. Sono tutto ancora elettrizzato.
    E’ così che accadono le cose, sempre senza preavviso!

  8. Era la canzone che stavo cantando io… xD stavo canticchiando ‘na cosa che mi era venuta in mente (una volta pastrocchiavo su della roba con la tastiera ed ogni tanto ho ancora qualche ‘attacco musicale’)
    E’ l’influenza del G.I. ti osserva…

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