Vi è mai capitato? A volte si compie su di noi quello che sembra il disegno inesorabile di un destino, che, a pensarci bene, poi suscita nella nostra vita cose positive. Ciò nonostante, ci sono alcune persone che si segnalano nei nostri confronti per la loro stupidità.
A me è capitato più di una volta. Con il senno di poi, si riesce a ricostruire il percorso della nostra vita, per brevi o lunghi tratti di cammino, e riusciamo a cogliere i tratti comuni di una volontà a noi esterna, che tuttavia riesce a scrivere dritto – come direbbe la Bibbia – anche su righe storte. E così capita che anche quando ci danniamo per anni a causa di un’ingiustizia, quell’ingiustizia mostri, alla fine delle cose, anche il suo volto positivo, fatto di risultati benigni, di crescita, di miglioramento.
Se guardo al mio passato, questo è successo più di una volta, dandomi il senso di una certezza: c’è sempre la possibilità di dare una svolta alla vita verso ciò che consideriamo per noi fondamentale, anche se spesso questo “fondamentale” non viene raggiunto in modo diretto, ma attraverso deviazioni e situazioni concrete non del tutto belle o che consideriamo perfino negative.
Un ruolo speciale in queste deviazioni devo riconoscerlo a quelle persone che sono palesemente “stupide”. Ne ho incontrate davvero molte.
La particolarità di queste persone è che, ogni volta, sembrano una mano “divina”, per chi crede nel divino, che giunge inopportuna a farci deviar strada, per lo meno fino a quando non riconosciamo che è proprio grazie a quelle persone stupide che la nostra vita ha assunto colori e sapori differenti da quelli che avremmo voluto, tutto sommato positivi.
Nasce così una riflessione: avremmo potuto fare diversamente? Con il senno di poi (modo di dire che mi torna molto utile), è certo che potesse essere così. Solo che non ne avevamo la forza e perciò… no, non avremmo comunque fatto diversamente. E quella persona – visto che di persone stupide che si frappongono sul nostro percorso stiamo parlando -, come la giudichiamo? Con il senno di poi, dal momento che magari sono nate cose positive anche in seguito al suo intervento, continua a essere “stupida”? La mia risposta è sì.
Chi agisce per stupidità e interviene sulla nostra vita, mantiene la sua stupidità per l’eternità, direbbe Emanuele Severino, perché la sua azione stupida è eterna quanto la sua stupidità.
Mi viene in mente, per esempio, la professoressa di Italiano che ebbi alle scuole medie. Quando le dissi che volevo iscrivermi al Liceo Classico, lei mi guardò inorridita e mi disse che io non ero per nulla portato per una simile scuola. Me lo disse con tale veemenza, che la mia incapacità di trovare da solo le mie motivazioni sufficienti mi spinse a crederle, e così feci una scuola “tecnica”. Fatto sta, che fin dalla Prima Superiore iniziai a riempire quaderni di poesie e racconti, la mia professoressa di Italiano del biennio se ne accorse e fu la prima a riconoscere il mio “talento”. Così accadde anche per il professore d’Italiano del triennio, uomo che continuo a ricordare, invece, per la sua dote di intelligenza: riconoscere la dote di uno studente, che si trova nella scuola sbagliata, e supportarlo affinché sviluppi comunque il suo talento, sebbene poi – secondo la logica scolastico-lavorativa – non se ne sarebbe fatto nulla, non è da tutti. Quel professore fu una persona intelligente, che continuo a ricordare con grande favore.
Perciò: un’insegnante stupida e due insegnanti intelligenti. Si potrebbe dire: il male è venuto per il bene. Ed è esattamente così, ma ciò non toglie che io abbia incontrato sul mio percorso di vita una persona stupida (in realtà ne ho incontrate molte, ma oggi parlo di quella professoressa di Italiano delle Medie) che ha influito negativamente sulla mia vita. Saperne trarre il positivo non è stato affar suo, ma mio e dei professori che ho avuto dopo.
Altra riflessione: se quella professoressa stupida è stata in qualche modo la “mano” divina, vuol dire che non poteva fare diversamente? Risposta: assolutamente no, poteva fare diversamente, ma glielo ha impedito la sua stupidità. Una persona stupida si è prestata al gioco della negatività, ma chi sa scrivere diritto su righe storte è intervenuto, come sempre interviene. E chi sa tutto e sta più in alto di noi, più che di quella persona stupida, si è fidato probabilmente dell’intelligenza che c’è in me e negli altri.