4 – Vacanza

Finalmente è arrivata l’estate, perciò tempo di vacanza, giusto? Ma cosa intendiamo con “vacanza”?

Secondo il vocabolario, la “vacanza” è l’assenza caratteristica:

  • di un posto importante all’interno di una compagine (per esempio, è vacante il titolare di una carica pubblica),
  • di un’attività, per cui è vacante l’attività che solitamente viene espletata, in un Parlamento nazionale come in un lavoro,
  • dalla propria attività lavorativa, per cui ci si concede un periodo di riposo e lo si richiede al datore di lavoro.
  • Poi c’è la vacanza dalla costruzione di navi da guerra, per dire che la loro costruzione viene sospesa,
  • e c’è la vacanza di una legge, periodo all’interno del quale essa non è ancora efficace.
  • Infine, in fisica e in chimica esiste la vacanza atomica o quella elettronica, quando si constati la mancanza di un atomo in un reticolo o la mancanza di un elettrone in un atomo.

Insomma, come forse si sarà notato, ciò che denota il concetto di vacanza, che è la nuova parola usurata che vi propongo, è quello di assenza, di mancanza, di cessazione. Una condizione, perciò, denotata dal segno – anziché dal segno + e che ricorre ogni qualvolta si voglia riposare (se riferito alle persone lavoratrici) o si voglia sottolineare la necessità di comprendere più a fondo come comportarsi in futuro.

La vacanza è quel momento in cui si raccolgono le energie, potremmo dire, per costruire qualcosa di più “sensato”, non ora, ma un poco più avanti.

Eppure, nella nostra società odierna è diventata, ormai, il periodo in cui ci si riempie di cose da fare, di attività che altrimenti non faremmo mai, di esplorazioni, di movimento, di ricerche, di vita differente. La vacanza è molto spesso sinonimo di “fuga”.

L’uomo e la donna vacanzieri fuggono dal proprio lavoro e dalla propria condizione vitale stressante concedendosi una vacanza. Non trovate sarebbe il caso di ridimensionare l’importanza e la problematicità che la nostra vita quotidiana pretende da noi e tornare a vivere una quotidianità più rilassata? Su un’edicola ho trovato un cartello che esprime pienamente ciò che voglio dire:

Dio esiste, ma non sei tu. Perciò, rilassati!

Ecco, non siamo Dio, concediamoci la “vacanza” come periodo di totale riposo. Rischiamo perfino la noia, così da poterci ricaricare di novità per quando torneremo a occupare il posto che ci compete!


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