Il fascino del Maestro interiore / 3

8-590

Facciamo un esempio. Provo un impeto di rabbia. La rabbia è provocata da qualcosa che avverto come un’ingiustizia. Ora, è possibile affermare che la rabbia mi dice qualcosa del Maestro interiore?

Se Dio è in ogni cosa, ciò vuol dire che Dio è anche nella rabbia, nella sua forza, nella sua capacità distruttiva o rivendicatrice. Ma se affermassi che Dio fosse La rabbia, sbaglierei, perché attribuirei a Dio solo un aspetto della mia esistenza e il risultato sarebbe quello di identificarmi direttamente con la rabbia: perché… se Dio è rabbia, perché non dovrei esserlo pure io? Tuttavia, le cose non stanno così.

Attraverso la rabbia, come attraverso tutte le altre emozioni (e non solo le emozioni, ma tutto ciò che vivo e sono), agisce il fascino del divino. Perciò, mi chiedo ancora una volta: cosa dica la rabbia di Dio e del Maestro interiore, che sono la stessa cosa? Vediamolo. 

La rabbia fornisce un’energia, tale energia mi serve per mettere in moto qualcosa, di solito una scelta, destinata a cambiare qualcosa della mia condizione attuale, che probabilmente ritengo ingiusta o da correggere (altrimenti non avrei provato rabbia).

Ora, tale situazione che ritengo ingiusta, va però considerata nella sua complessità, all’interno del mio cammino personale e della costruzione personale di me stesso. In altre parole, quel moto di rabbia acquista il suo significato specifico all’interno di un cammino personale che va indirizzato in un modo o in un altro, a seconda delle mie scelte di vita. La costruzione di me stesso non è altro che un mettere in atto una serie di decisioni e di azioni, motivate da emozioni e dalle energie che esse sprigionano, provando sentimenti che confermino e mi aiutino a vivere ciò che ho scelto, ma anche considerando ciò che non posso modificare di quel che arriva dall’esterno. Dio è in tutto questo, e non solo nell’emozione della rabbia. Perciò, la rabbia mi dice qualcosa del Maestro interiore nel senso che mi segnala ciò che è necessario modificare o rivendicare in maniera concreta per poter trasformare la mia vita.

Ma il senso maggiore di tale trasformazione, qualunque sia l’emozione provata, è quello che va verso la riunificazione con Dio. Ecco che, allora, il Maestro interiore può guidarmi, se ascoltato attraverso un discernimento giornaliero, verso la riunificazione.

Si crea così un apparente paradosso per il quale la Coscienza, che si caratterizza come differenziazione da Dio, trova una nuova via di identificazione con Dio ponendo in essere una serie continua di azioni, nel fiducioso affidamento alla sua guida.

Cos’è o chi è il Maestro interiore? Ecco la risposta.

Il Maestro interiore è Colui che ci affascina tramite una voce e una luce che ci mostrano, tassello dopo tassello, un orizzonte che è fondato sulla nostra esistenza e su tutti i suoi aspetti, ma che è ben al di là del significato di ciascuno di essi. C’è un orizzonte ben più ampio, più arioso, infinito, verso il quale la nostra Coscienza può essere guidata per riacquistare un Unità con Dio. Verso tale orizzonte ci guida il Maestro interiore, ma è necessario un discernimento continuo, nel quale la meditazione può essere di fondamentale aiuto. Con la sua capacità di mettere distanza tra noi e le nostre emozioni e i nostri accadimenti, infatti, la meditazione è in grado di non farci cadere in un tranello pericoloso: quello di identificarci con le emozioni e con i nostri accadimenti. Così facendo, con questa distanza fondamentale, la meditazione è in grado di aiutarci a costruire una narrazione di noi più libera, indirizzata sempre più verso un divino che è orizzonte ma che è anche massimamente presente dentro di noi e attorno a noi.


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...