Come si pone l’argomento “demoni” di fronte al baluardo cristiano rappresentato dalla Madonna, la Madre di Dio? E cosa c’entra la Madonna con la donna di Apocalisse 12? Cerchiamo di capirlo.
In Apocalisse 12 si parla della Madonna? Leggiamo il testo, ai vv. 1-6:
E un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sul suo capo: era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. E un altro segno apparve nel cielo: un grosso dragone, rosso vivo, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo degli astri del cielo e li precipitava sulla terra. Il dragone si pose di fronte alla donna che stava per partorire, per divorare il bimbo non appena fosse nato. Essa partorì un figlio, un maschio, destinato a governare tutte le nazioni con verga di ferro. Il figlio fu rapito verso Dio, verso il suo trono, mentre la donna riparò nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio perché ivi sia nutrita per lo spazio di milleduecentosessanta giorni.
Ah, ma qui l’Apocalisse parla della Madonna, senz’ombra di dubbio! D’altronde, non viene rappresentata in tutte le chiese proprio con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle?
Sbagliato: Apocalisse 12 non parla della Madonna.
L’Apocalisse è un testo colmo di riferimenti – come tutti gli altri libri del Nuovo Testamento – al Vecchio Testamento. Per interpretare le sue numerose immagini bisogna conoscere bene ciò che fu scritto prima di Cristo, il che spiega almeno in parte la difficoltà che abbiamo nel comprendere un libro che, però, ha suscitato la fantasia di moltissimi scrittori… e cristiani. È comunque dal IV secolo dopo Cristo che si è abituati a vedere in quella “donna vestita di sole” la madre di Cristo, ma non tutti gli esegeti e i teologi sono d’accordo, anzi, al riguardo vi è grande contrasto. Ma come, chiederete ancora, il dragone non è forse Satana che insidia la Madre di Dio, perché non vuole che suo Figlio venga alla luce? Nemmeno. Anzi, forse il dragone è un oppositore, e perciò un satana, ma vi sono alcune considerazioni da fare prima di giungere a una troppo facile e semplicistica soluzione.
Per non incorrere nelle ire dei fondamentalisti cattolici (e, perché no, dei fondamentalisti cristiani tutti), preciso subito che personalmente credo nella funzione della Madre di Dio come baluardo contro il Maligno: più volte nella mia vita l’ho pregata in momenti nei quali mi sentivo minacciato da forze “demoniche” e sono stato aiutato. Ma voglio provare a mettere tra parentesi (ricordate: epoché?) le mie convinzioni, per poter liberamente presentare le mie pochissime considerazioni. Spero che possano aiutarvi ad avere maggior criticità (quella buona) nei confronti del testo biblico.
1 – Come nel Nuovo Testamento non si presenta mai una Madonna che piange in continuazione dando messaggi per salvarsi (cosa che invece avviene oggi di continuo nelle varie apparizioni mariane), così non si parla mai di un attacco del Maligno contro Maria, madre di Gesù. Anzi, si parla talmente poco della madre di Gesù, che non si capisce per quale motivo si sia avuta una tale insistenza sulla sua figura a partire da alcuni secoli dopo la morte di suo Figlio.
2 – Nella Genesi si parla anche della donna che pesterà il capo del serpente tentatore con il calcagno, immagine che è stata – pure quella – legata alla Madonna: nelle statue in tutte le chiese, infatti, la Madonna viene rappresentata spesso mentre pesta il drago. Ma anche qui: quando la Genesi fu scritta, di certo non si pensava alla Madonna, che non si conosceva ancora. Piuttosto, è probabile che si parlasse di una donna come madre del Messia atteso. Il nostro ragionamento, dopo i fatti, è ovviamente che essendo Gesù Cristo il Messia da tutti atteso, la madre non può che essere Maria. Ma un conto è fare questa considerazione secoli se non millenni dopo la redazione del brano, un altro conto è affermare che quel brano parlasse della Madonna.
3 – La “donna vestita di sole”: indica una figura avvolta nella luce della vittoria. Coincidente con una rappresentazione di Latona, dea tipica dell’isola di Patmos (quella sulla quale Giovanni ebbe la rivelazione, l’Apocalisse), l’immagine potrebbe indicare il popolo di Dio, avvolto dalla vittoria per mano dello stesso Dio che l’ha condotto fuori dalla schiavitù e dalle cattività. Anche qui, che si tratti della Madonna è fatto del tutto argomentativo, successivo di parecchi secoli rispetto alle iniziali intenzioni dell’autore del testo.
Non si può perciò spacciare alcuna interpretazione dell’immagine come quella corretta e/o l’unica possibile. Quella donna vestita di sole può essere la Chiesa (nel caso in cui si voglia utilizzare un’interpretazione ecclesiologica) oppure la Madre di Cristo nel caso in cui si voglia interpretarla come il coronamento in cielo della sua vita. Sono due letture ugualmente presenti nella storia della Chiesa e, in certo senso, sono corrette entrambe, anche se alternative. Questa ambivalenza indica proprio che di tutte le immagini bibliche delle quali non è data chiara interpretazione già nel testo, è possibile una lettura incarnata nell’epoca in cui viene effettuata. In ogni caso, l’Apocalisse è caratterizzata più da una visione ecclesiologia, incentrata sulla comunità dei credenti che accede alla Salvezza per il sangue dell’agnello. Perciò, incredibile a dirsi (soprattutto per coloro che fanno della Madonna una co-salvatrice, come Cristo), la donna vestita di sole è “visione profetica del traguardo che la comunità dei credenti è chiamata a raggiungere, a partire da un’esperienza personale e concreta del dono ricevuto di una vita indistruttibile”, come dice il teologo Ricardo Pérez Márquez (la vita indistruttibile è la veste di luce, simboleggiata dalla veste data nel Battesimo).