Nel post di fine anno del 2014 dicevo che la speranza fosse l’unico obiettivo da perseguire. In effetti, ha ancora senso farlo, malgrado i tempi che stiamo vivendo. Anzi, forse proprio per questo motivo, continuo a rimanere convinto che si debbano cercare le cose che il senso comune diffuso (che non è più “buon senso” già da un po’) ritiene folli.
Si chiamano integrazione, dialogo e amore. Sono tutti e tre target da raggiungere agendo in senso pratico la speranza: la speranza è solo un ideale, ma lo si può rendere concreto cercando una via di buon senso all’integrazione, una via di buon senso al dialogo e una via di buon senso all’amore. Il buon senso esclude gli idealismi, esclude gli integralismi ed esclude… le esclusioni. Perciò, cerchiamo di tornare a viverlo.
Per quel che mi riguarda, grandi delusioni dalla pubblicazione, se così permettete che io dica. Ma ne riparlerò nei prossimi giorni. A tutt’oggi, perfino l’autopubblicazione del settimo volume di Ges Olers, prima parte, Il sole sulle bianche torri, è un flop: 38 copie dopo due settimane. Gli altri volumi avevano già fatto centinaia di download, a quest’ora. La causa è difficile da comprendere, ma tra le varie (sì, ce n’è forse più di una) è da annoverare l’onnivoracità dei social, Facebook su tutti. Anche il lavoro non va come dovrebbe: diminuiscono le ore di insegnamento, diminuiscono le entrate, urge ripensare la propria posizione, per evitare l’effetto povertà nella vecchiaia. Ho 43 anni, 44 tra pochi mesi, e la questione non è più eludibile.
Ma su tutto vige la speranza, comunque. E la speranza mi ha già portato l’amore, come non credevo fosse possibile, perciò… Il 2015 si chiude sotto questo segno, talvolta un poco crepuscolare, ma il 2016 si apre sotto la convinzione che le cose miglioreranno e che ci saranno novità. Ecco, perciò, i miei propositi per il 2016:
- cambiare casa e avviarmi verso l’acquisto della stessa
- pubblicare la seconda parte di Il sole sulle bianche torri
- laurearmi (terza laurea, yes!)
- iniziare la stesura di almeno due progetti letterari totalmente nuovi (uno dei quali… a quattro mani, ebbene sì, signori).
Credo che questo sia tutto. Non mi resta che farvi i miei migliori auguri per una buona fine (sinistro, vero?) e un ottimo nuovo inizio.
Buon 2016 a tutti voi!