Vicini al Natale, eccomi con un articolo sulle 10 bufale più in voga riguardanti questa festa. Ma che avete capito, mica voglio delegittimarlo, il Natale. Io sono cristiano, ma anche senza esserlo chiederei di smetterla di raccontare scemenze circa questa festività che ci accompagna almeno da 1700 anni. È una questione di onestà intellettuale. Ecco qui 10 bugie sul Natale.
– Il Natale ha sostituito la Festa del Sole
Secondo una vulgata sempre più diffusa – e poggiante su qualche base storica – il Natale non sarebbe altro che la festa romana del Sol Invictus trasformata dai cristiani vittoriosi sugli dèi pagani, che andavano sostituendo per ogni dove dopo il riconoscimento formale dell’Imperatore Costantino e la sua conversione al cristianesimo con l’unico dio del monoteismo. Di qui la rivincita odierna di certo paganesimo che tenta di far credere che il Christmas sia, in buona sostanza, un’usurpazione. Il che spiega come mai si vada sempre più diffondendo in certe località (vedi la scempiaggine di Oxford) un cambiamento di nome della festa in… Festa della Luce.
Per quanto mi riguarda, tendo a credere maggiormente che il Natale si riallacci alla festività ebraica dell’hannukah (qui il collegamento wiki per capire di cosa si tratta), dal momento che il cristianesimo è un proseguimento dell’ebraismo e la nascita di Cristo la conferma, a livello di simbolismo, che la Luce della salvezza vince le tenebre dell’anima.
– L’albero di Natale è un simbolo pagano
Quante volte si sente dire – anche nelle scuole!!! – che l’albero di Natale è un simbolo pagano? Fin troppe, ma si tratta di una delle innumerevoli sciocchezze affermate sul cristianesimo. L’albero, è vero, è simbolo potentissimo in tutte le culture, ma ciò non toglie il significato specificamente cristiano dell’albero di Natale, anzi, lo conferma. Dal momento che Cristo è venuto a confermare ciò che di buono c’è nel mondo e a manifestare l’amore e la misericordia di Dio, creando il presupposto anche fisico della nostra salvezza, l’albero di Natale è la riconferma che certi simbolismi hanno ragione d’essere.
Nello specifico, che l’albero sia un abete è legato al suo essere sempreverde, sempre vivo, rimando all’eternità e all’albero della vita del Paradiso, all’albero di Jesse dal quale deriva Gesù e all’albero della croce. Le luci che lo adornano rimandano a Cristo luce del mondo. La stella che si pone sulla cima rimanda alla cometa che guidò verso il luogo di nascita di Cristo. Le palline sono l’evoluzione del melograno, simbolo cristiano indicante la Passione.
Qui un articolo per approfondire ulteriormente.
– La befana è una festa pagana
Ovviamente, anche la festa della befana è una festa pagana. Giusto? No, sbagliato. Befana è parola che deriva, per corruzione, da epifanìa, manifestazione, ovvero la manifestazione del Figlio di Dio, Cristo, in Gesù incarnato. In realtà non c’è differenza tra il Natale e l’Epifania, sono solo diversi momenti temporali di un’unica festività, riguardante la manifestazione di Cristo sulla Terra. E allora, da dove viene l’usanza di brusar la vecia, come accade qui a Verona e in altre zone d’Italia?
La sua storia è intrecciata con quella dei Re Magi che, secondo la tradizione, nel loro cammino verso Betlemme persero la strada, videro in lontananza il fumo di un camino, si diressero in quella direzione e trovarono una casetta. Bussarono alla porta e andò loro incontro una vecchina che tuttavia si rifiutò di aiutarli. Una volta partiti, però, la donna si rese conto di aver sbagliato, così uscì di casa per raggiungerli. La vecchia, cercando di raggiungere i Magi, si fermava di casa in casa donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.
Ci sono senza dubbio rimandi a un paganesimo antecedente, legato alla terra e all’abbondanza che si sperava essa donasse, ma ci si ferma qui: bruciare la vecia è una ritualità di tipo esorcistico, non certo legata alla donna (ricordo che la strega – ipotetico rimando della befana – è visualizzata anche con tratti maschili, quali la barba), ma al rinnovamento insito nella Luce che illumina il mondo.
– Il Natale non c’entra nulla con la Pasqua
A causa del consumismo imperante, il Natale è diventato la festa di Babbo Natale (così come la Pasqua è la festa dell’uovo e il giorno in cui si cerca di scongiurare – unico fra tutti gli altri dell’anno – l’agnellicidio commerciale) e si è finito per perdere il collegamento che essa ha con la principale festività cristiana, ovvero la Pasqua. Eppure, la festa del Natale e in seguito il periodo che l’anticipa, ovvero l’Avvento, sono nati in riferimento alla Pasqua. Perché se si festeggia la Risurrezione del Cristo, è importante anche indicare con un’altra festività che questo Cristo è personaggio storico realmente nato tra di noi, e di qui si giunge al Natale.
Il riferimento alla Pasqua è presente, per esempio, nei doni che i Re Magi portano a Gesù appena nato: oro, incenso e mirra. L’oro è il dono per un Re, ma Gesù – che viene a proclamare il Regno di Dio – è definito Re durante il suo processo a opera di Pilato, perciò nel contesto della Passione che conduce alla morte in croce. L’incenso è il materiale indispensabile per la preghiera alla divinità, ma si potrà riconoscere in Gesù la divinità del Cristo solo con la Risurrezione, non prima. E la mirra è l’unguento usato per i corpi dei defunti, previsione e rimando preciso alla morte di Gesù.
– Il Natale è un falso storico, perché Gesù non è mai esistito
Ebbene sì, all’alba del 2014 c’è ancora chi crede di poter affermare che un Gesù storico non sia mai esistito. Sarebbe solo il frutto di una fede, nei casi migliori, o di una colossale mistificazione per soppiantare il paganesimo antico. A tal riguardo, si afferma che non vi siano documenti storici certi che parlino di Gesù detto Cristo.
Ora, al di là del fatto che di documenti storici che affermino con certezza qualcosa del passato non ne esistono per nulla, perché la storiografia e l’archeologia insegnano che le testimonianze del passato – siano esse scritte o monumentali – vanno fatte parlare attraverso interpretazione, in realtà la figura di Gesù detto Cristo è tra le antiche quella più ricca di documentazioni indirette. Escludiamo i Vangeli canonici, d’accordo, giusto per fare un segno di distensione verso chi li accusa di manipolazione, ma le prove indirette della Sua esistenza sono innumerevoli, a partire dai testi che parlano dei suoi seguaci, dalle prove delle comunità che si formarono sulla base del suo insegnamento, dai Vangeli apocrifi spesso dovuti a una pietas provata nei confronti di questa figura avvertita come importantissima, dalle motivazioni interiori che poterono condurre un gruppo di fuggiaschi spaventati quali erano i discepoli a rischiare la vita per… per che cosa, un falso storico? Sappiamo come dalla loro testimonianza sia nato il cristianesimo.
– Santa Lucia non c’entra nulla con il Natale
Non poteva mancare la rivendicazione neopagana circa l’origine di questa festa, che sarebbe da rinvenire in… antichi riti pagani preesistenti (mi immagino la frase pronunciata un po’ alla Fantozzi, scusate l’ironia).
E poi parlano di mistificazione operata dal cristianesimo! Qui la vera storia di Santa Lucia.
– Gesù non è nato in una grotta
A tal riguardo indico semplicemente questo… articolo, che parla da sé. Ma come si fa a scrivere un articolo del genere, mi chiedo io? E sì che non ho chissà quali grandi studi teologici alle spalle. Vabbe’, andiamo avanti.
– O era una grotta o era una stalla: decidiamoci!
Siete mai stati in Terrasanta? Se ci andate, potete scopire come le case antiche, soprattutto quelle di gente povera, fossero costruite nelle grotte e nelle cavità dei colli, perfino nei grandi sassi (similmente a ciò che accadde in Italia a Matera e in altre zone), così come per le stalle, che spesso erano create all’interno delle colline. Se andate a visitare la Basilica dell’Annunciazione, vedrete come casa della Vergine… una grotta, che veniva chiusa tramite dei mattoni. Et voilà, il gioco era fatto. Una grotta diveniva una casa, oppure una stalla.
Quando fate il presepe, allora, non vi preoccupate: fatelo con una grotta o con una stalla, non cambia nulla. Sarete comunque nel giusto. E non fate come in certe scuole in cui ho lavorato, dove per rispetto nei confronti delle altre culture usavano una stalla senza personaggi: il rispetto delle culture altrui è possibile solo a partire dal rispetto della cultura in cui si è nati e cresciuti.
– I Re Magi non sono mai esistiti
E, di conseguenza…
– Non c’era alcuna stella cometa
Oltre all’inesistenza dei Re Magi, si fa ultimamente battaglia per dimostrare che anche la stella cometa non ci sarebbe mai stata. E qui si potrebbe perfino dargli ragione, a ‘sti qua! Il fatto è, però, che i Vangeli non parlano mai di stella cometa. Parlano solo di stella, una stella in oriente. Fu Giotto a farla divenire stella cometa in un suo affresco, dopo aver visto l’apparizione della Cometa di Halley nel 1301 ed esserne rimasto impressionato.
Volete approfondire l’argomento? Eccovi un articolo di Franco Cardini. Ma, per carità, tenete conto che lui è un cristiano e che perciò sarà indubbiamente di parte!
Detto questo, vado a godermi le festività, con tutte le tradizioni meravigliose che, nei secoli, si sono stratificate e l’hanno resa quell’occasione speciale e, perché no, anche un poco magica.
Articolo inutile e noioso,,,quasi mi cadevano gli occhi a leggere. Sta di fatto che non gliene frega a nessuno di queste cose, perché ormai mezzo mondo ha perso o è totalmente all’oscuro del significato di questa festività. Sono tutti molto più preoccupati a cercare il giusto regalo e a prepare il menu natalizio e chi invece non può fare neanche questo si preoccupa di come andare avanti a pagare le tasse. Per cui di cosa stiamo parlando???
Mhm, interessante risposta. L’utilità credo sia definita dall’aver dato qualche informazione utile a qualcuno che a tal riguardo non ne ha, perciò credo questo articolo utile. Quanto al noioso… forse ti infastidisce su qualcosa? Le ristrettezze economiche non hanno nulla a che fare con l’utilità di un simile articolo o con il significato storico e/o tradizionale del Natale.
In ogni caso, non è difficile risalire a chi sei, anche se non ti sei firmato, e credo che un universitario (immagino molto più giovane di me) non possa venirmi a insegnare di cosa è utile o necessario preoccuparsi nella vita.
Ecco di cosa stiamo parlando: dell’opportunità di certe risposte.
Quello che mi colpisce è che alcune tesi sono figlie di un lacunoso approccio storico e scientifico oltre che a difettare di logica, e come se non bastasse vengono alimentate proprio da chi invece vorrebbe fare sfoggio di razionalità da contrapporre al credente/beota
A me non stupisce più nulla, ormai, perché la negazione della realtà, sia essa storica o valoriale, è sempre frutto di estremismo. E l’estremismo è la pura conseguenza di una fallacia logica.