In seguito al piccolo sondaggio fatto su Facebook e sul blog è stato deciso il titolo del quarto volume di Storia di Geshwa Olers. Sarà La battaglia di Passo Keleb, preferito all’altra opzione, Sconfitta!, perché più in linea con gli altri titoli. Personalmente preferivo il secondo, perché rompeva di più proprio quella linea che agli altri è piaciuta, ma va comunque bene così, perché in fin dei conti la S. di G. O. è un po’ anche vostra.
In questo momento sono alle prese con la riscrittura degli ultimi sei capitoli del romanzo, e devo dire che la passione per il fantasy mi sta tornando, soprattutto per quello fatto con buon senso, grano di sale in zucca e cognizione di causa, tre elementi che devono essere presenti non solo nel corpo del romanzo, ma anche nel corpo del suo autore.
Ahimè, la situazione degli autori fantasy in Italia è tale che, talvolta, questi tre elementi mancano del tutto (soprattutto nel corpo degli autori) e si deve assistere a sproloqui e a fiammate da primadonna che tendono ad azzerare l’operato di bravissimi altri autori, come per esempio Antonia Romagnoli. Ma non è l’unica, dal momento che sotto i colpi di pseudo-critici e ciechi organizzatori di festival hanno rischiato di perire anche altri scrittori, come Marco Davide, Michele Giannone, Claudio Tassitano e Francesca Angelinelli, nomi che, per quanto mi riguarda, assieme alla Romagnoli rientrano nella top ten del fantasy classico italico degli ultimi anni. Eppure, ne sentite ancora parlare, in giro per la rete o nei festival?
Perché mai?!? Bisognerà pur dare il meritato spazio all’ultimo autoruncolo pubblicato!
Ok, scusate lo sfogo, me ne torno alla mia postazione di correttore di bozze di me stesso. Prima o poi sarà però necessario riflettere non solo sullo sviluppo che ha avuto il fantasy in Italia, da quando fece la sua prima apparizione negli anni Settanta, ma anche sulla quasi totale scomparsa di attenzione verso il cosiddetto fantasy classico, ben vivo all’estero.
Ci risentiamo al prossimo collegamento.
Riprendo una tua frase “Prima o poi sarà però necessario riflettere non solo sullo sviluppo che ha avuto il fantasy in Italia, da quando fece la sua prima apparizione negli anni Settanta, ma anche sulla quasi totale scomparsa di attenzione verso il cosiddetto fantasy classico, ben vivo all’estero.” ….. Delle volte mi chiedono se gli autori italiani che scrivono fantasy leggono i libri dei loro rispettivi autori stranieri…. ho qualche dubbio…..ecco il perchè dell’abisso che c’è tra il fantasy italiano e quello straniero….
P.s. Da Amazon mi son preso in formato ebook “Commento d’autore”…..finora ho letto l1/4 del libro…..finora lo trovato ottimo nel suo genere…..”Stephen King” insegna……..
Può darsi che quello sia uno dei problemi, ma credo che parte della difficoltà nel creare qualità sia anche una preparazione personale, fatta di letture varie e qualitativamente alte, non solo fantasy. Inoltre, sarebbe bene che ogni autore pensasse alla propria poetica, in maniera esplicita.
Però attenzione che lo iato tra noi e gli stranieri inizia a ridursi, merito di alcuni scrittori che sono in effetti molto bravi. E prima o poi arriverà anche dall’Italia il romanzo fantasy che incide sulla storia del genere, no? 🙂 Sono ottimista?
Per quanto riguarda Commento d’autore, grazie! Allora attendo con trepidazione il tuo parere.
Ammetto che finora ho letto pochi romanzi di autori Fantasy italiani e molte volte rimango deluso per la qualità di idee che riescono a esprimere! per cui quando devo rischiare di affrontare una nuova lettura mi rifugio quasi sempre su un autore straniero!Per ora ritengo che questo Gap sia ancora enorme…..magari è proprio come dici tu “E prima o poi arriverà anche dall’Italia il romanzo fantasy che incide sulla storia del genere, no?”…..speriamo
Restiamo fiduciosi 😀