“Molto tempo dopo il mio ultimo post, torno a scrivere in inglese. Non so perché farlo, ma credo di volere qualcosa di nuovo nella vita.
Ho smesso di scrivere romanzi o storie, per prendere un po’ di tempo per me e riflettere su cosa fare nel mio futuro con parole e libri. So solo una cosa: amo mettere su carta parola dopo parola fino a quando la storia salta fuori. Sono uno scrittore, di ciò sono sicuro. MA, a volte abbiamo bisogno di fermarci e realizzare che le cose sono differenti da come le abbiamo sempre immaginate fino a quel momento.
Mi dispiace per lo strano pessimo inglese e per i miei errori: sto ancora imparando questa bellissima lingua. In due anni spero di venire negli USA, e faccio del mio meglio per parlarlo, scriverlo e comprenderlo in un modo migliore.
Nel frattempo,
saluti.
Fabrizio”
Alle volte prendersi delle pause è necessario, soprattutto per capire cosa si vuole.
Di certo, stare in Italia non dà prospettive per quanto riguarda la scrittura, soprattutto a causa di una mentalità e un modo di fare che sono avvilenti e svilenti. Ma non è una cosa che riguarda solo la scrittura: tutto è così. In Italia non ci sono prospettive, non c’è futuro: si fanno sempre le solite cose sbagliate, si perpetrano sempre i soliti copioni scadenti. Si è impaludati e non ci si riesce a muovere. Soprattutto, non ci si vuole muovere.
Vero. E il problema grosso è davvero quello di fare una scelta di campo, nel senso che se si scrive – me ne rendo sempre più conto – lo si deve fare a dispetto di tutto, anche rischiando di scrivere per nulla!
Si deve scrivere quello che si sente dentro, le storie che davvero si vivono e si vogliono raccontare. Perché se si scrive solo per guadagnare, perché è un lavoro migliore di altri, adattandosi al mercato e per questo trovarsi a scrivere di generi come il dinosaur erotica, allora è meglio lasciar perdere.
Yep. Concordo!