E arriviamo alla seconda novità di quest’anno. È ora di imparare l’inglese, bene, fino in fondo. Non l’ho mai studiato a scuola (prima lingua francese – perché non c’erano più posti per inglese alle Medie – e seconda lingua – alle Superiori – Tedesco), cosa che ho sempre vissuto come una specie di tara, che mi son portato dietro per anni. Ho sempre avuto il desiderio di impararlo e mi ci son messo più volte.
Mi hanno aiutato molto i libri letti direttamente in inglese, i telefilm visti in inglese con sottotitoli, e tentativi di studio su testi scolastici, con il risultato di aver conseguito una conoscenza che ho sempre considerato minima. Infine, a cavallo tra l’anno scorso e quest’anno, giunge il tempo delle decisioni e di consapevolezze maggiori, molte delle quali legate alla mia posizione lavorativa. Se voglio riuscire a costruirmi un futuro, non posso prescindere dal conoscere l’inglese molto meglio di quanto lo conosca adesso. Non si sa mai e poi ne ho il presentimento, ma l’inglese giocherà un ruolo molto più significativo di quanto non sia stato finora.
Perciò ieri sono andato alla Cambridge School per iscrivermi a un corso elementary. Il mio super-io (che tira molto indietro, che sobilla alle mie spalle, che tenta di convincermi di cose false e che ho infatti chiamato Jago) mi aveva già convinto che fossi perfino inadatto a fare quel corso. Mi presento alla segreteria e la ragazza (molto carina) mi dice: “ti va di fare un test preliminare per capire se è davvero adatto a te?” Ecco che mi hanno fregato, mi dico io, ora confermeranno che in realtà sono un livello ZERO. “Ha 30 minuti per arrivare alla domanda 40” mi dice. E parte il test. Dopo 20 minuti lo consegno e viene vagliato. “Niente da fare”, mi dice, “mi sa che lei non è adatto a questo corso”.
E che ti dicevo!, penso io e la guardo con espressione che tenta di essere dignitosa.
“In effetti lei è molto superiore a questo”, continua.
“Come, scusi?” continuo io.
“Sì, aspetti che vado a controllare con un professore, ma credo che lei abbia bisogno di un altro tipo di corso…” Di ritorno dal consulto con il professore, mi dice tutta contenta: “Sì, in effetti lei corrisponde a un livello 3”.
Jago, prendi e porta a casa! In buona sostanza, a febbraio dovrei cominciare un corso di inglese che dura fino a giugno e poi mi proverò con l’esame per ottenere il PET, una certificazione internazionale di secondo livello. E poi avanti, sempre più su, perché la mia intenzione è quella di arrivare a parlare e capire l’inglese tanto da poter sostenere esami in inglese all’estero. Ma questa è un’altra storia!