La verità è che sono rimasto sconvolto da quanto accaduto a Firenze. Tanto sconvolto da prendere decisioni come reazione istintiva. Come diceva qualcun altro, però, potrei davvero rinunciare a scrivere narrativa fantastica? Difficile dirlo, anche se oggi sono propenso a pensare che no, fa troppo parte di me e non potrei mai rinunciarvi. Ma credetemi, il mix micidiale rivelato dalle uccisioni perpetrate da Casseri contro dei poveri innocenti e contro se stesso, dal suo inserimento all’interno della comunità fantasy italiana, le implicazioni con Gianfranco De Turris e con la destra italiana, oltre che con un certo tipo di esoterismo, mi ha letteralmente atterrato. Ora cerco di risollevarmi, e lo faccio ponendo mente ad alcune questioni. Non voglio minimamente essere esaustivo. Prendeteli, più che altro, come pensieri sparsi.
Razzismo e stranieri. Il razzismo mi fa schifo, dal più profondo. Condivido appieno quanto diceva il filosofo invitato da Gad Lerner nell’ultima puntata de L’Infedele, che sosteneva sia una sorta di patologia della civiltà occidentale che si rivolta contro se stessa. Pienamente d’accordo. Purtroppo, però, bisogna essere consapevoli del fatto che questa è una patologia sempre più diffusa e che bisogna fare qualcosa, soprattutto a livello culturale, per combatterla. Anche per questo motivo preferisco parlare anziché starmene zitto. Io ho lavorato per tre anni nella scuola di Verona a maggior percentuale di bambini di origine straniera ed è stata un’esperienza meravigliosa, bellissima, di cui vado orgoglioso. Ora quella scuola mi è stata tolta perché il mio orario di lavoro è stato ridotto del 20% grazie alla crisi e alla riduzione del numero di classi. È lì che ho imparato in maniera definitiva (se mai ne avessi avuto bisogno, il che non è) che le persone nate in Italia e con un’origine differente sono la nostra speranza, saranno gli Italiani più belli che il futuro ci riserverà. La Lega, anche qui sono d’accordo con quanto si sosteneva nella trasmissione, non ha fatto altro che portare in superficie le tensioni razziste che possono normalmente esserci in una società, ma che normalmente vengono tenute sotto controllo da un’imposizione logica e personale della propria razionalità. La Lega ha rotto le dighe, a forza di dài e dài, e di slogan ripetitivi contro lo straniero. Ovviamente non tutta la Lega è così, ma la sua responsabilità finora è chiara.
Fantasy e razzismo. Sono due argomenti che vanno sempre più a braccetto a causa di questi malati mentali che li uniscono forzosamente. Ora: io potrei leggere le opere fantasy dello scrittore più razzista del mondo, e non per questo convincermi a essere razzista, perché fortuna vuole che abbia la mia testa che funziona molto bene. Non lo stesso si può dire per altri. Casseri era un folle? Sì, secondo me. Questo vuol dire che va giustificato e compreso? No, né l’uno né l’altro. Un folle agisce molto spesso in maniera lucida, ma non si può non parlare di follia, perché il razzismo è follia. Hitler (per parlare di reali massimi sistemi) era un folle, ma ha dato una voce razionale ed estremamente pianificata alla propria follia, così come tutti gli sterminatori del genere umano, sia di destra che di sinistra. La follia non esclude la lucidità. La follia è solo un modo deviato di vedere la normalità, e di follia a questo mondo ce n’è molta. Da molto tempo si sta facendo una grande confusione sul concetto che la fantasy o la fantascienza sarebbero dietro a un certo tipo di mentalità deviata. Lo stesso Umberto Eco sembra essere diventato vittima (incomprensibile, davvero incomprensibile il fatto!) di questo pregiudizio, dopo averlo ascoltato nel suo intervento sempre a L’Infedele di lunedì scorso. Il problema è che c’è una grande confusione, non solo su ciò che riguarda il razzismo, ma anche sul fantasy, su cosa esso sia e su chi sia razzista. Spesso si confonde la xenofobia con il razzismo, mentre non sono la stessa cosa (sebbene a me, che sono Italiano, la xenofobia faccia schifo quanto lo fa il razzismo). Una grande confusione.
Destra. La confusione riguarda anche la destra, la percezione che la destra ha di se stessa, la percezione che la gente ha della destra, la convinzione che molte sinistre hanno della destra, cioè di pensare la destra tout court come la fucina dei razzismi e delle xenofobie. Io sono di destra, sebbene negli ultimi dieci anni non mi sia sentito rappresentato da quasi nessuno di questa destra che conosciamo in Italia (se non da Fini per qualche mese, e infatti poi è passato al centro…), ma sono tutt’altro che razzista e xenofobo. Perché la destra non è razzismo e xenofobia, non c’entrano nulla se non in accezioni estremiste (ma se parliamo di estremismi, potremmo passare anni a parlare degli estremismi di sinistra e delle milionate di morti politiche provocate, ma non è il caso…). Se c’è una cosa che non accetto è che si parli di coloro che sono a destra come di un “fascio” (il termine non è a caso) di razzisti e xenofobi, come se tutto fosse uguale, la notte in cui tutte le vacche sono nere.
Simbolismo e fantasy. Infine, una grande confusione riguarda il simbolismo che la narrativa fantastica utilizza. In effetti qui la confusione è causata soprattutto da chi utilizza i simboli senza una precisa direzionalità che non sia esoterica. Ahimè è certo che certa destra utilizzi simbologia ed esoterismo in un’unione che mi fa drizzare i peli della nuca e che, evidentemente, a qualcuno fa drizzare altro. Ora: secondo me la simbologia dev’essere immersa in una narrazione e in detta narrazione assumere una direzione ben precisa, data dal contesto del narrato, perché altrimenti il simbolo può significare tutto e il contrario di tutto. È il contesto a dare il senso del simbolo. Per questo motivo solo chi ha letto a fondo Tolkien può comprendere in che modo egli abbia utilizzato la sua simbologia, così come studiando a fondo altri autori. Un ottimo articolo al riguardo è quello di Giap!, che vi consiglio di leggere cliccando su questo link. Spiega molto bene in che modo certa destra utilizza e manomette il senso dei simboli tolkieniani, giusto per fare un esempio.
Sono solo pensieri buttati là, ma anche chiarimenti da ottenere con un proprio lavoro di approfondimento. Nella situazione in cui ci troviamo, non possiamo permettere che ci sia qualcuno che ci dica cosa sia il fantasy, cosa sia il razzismo e cosa sia la destra. Mai e poi mai dobbiamo lasciare che altri facciano il lavoro al posto nostro. Abbiamo la nostra testa, usiamola!