Si può descrivere un personaggio, oppure farlo vivere tramite le azioni. Per essere caratterizzanti, però, le azioni devono essere immerse nel conflitto.
CONFLITTO. È la collisione dei desideri del personaggio con la resistenza della natura, di un altro personaggio, di una realtà differente o della propria interiorità. Il modo in cui i personaggi rispondono a questo conflitto, tramite le azioni, è ciò che li caratterizza.
Il conflitto è una fase, un periodo temporale, un prolungamento. Meglio, è un’insistenza del personaggio contro la resistenza. Per fare un esempio,
INSISTENZA <——————–> RESISTENZA
Ges vuole sapere Gli altri o il mondo lo
di più su suo padre ostacolano e rimandano
linea bianca distanziante il soddisfacimento
Ci sono diversi tipi di conflitto:
1) conflitto statico, è uno scontro su uguale livello, che non porta a un’evoluzione del protagonista. Con un conflitto statico, il romanzo si incaglia e non porta a nulla;
2) conflitto saltellante (o drastico), passa da un livello a un altro senza mediazioni o sviluppo intermedio. Lo si ha con reazioni emotive inadeguate e rendono il testo un melodramma;
3) conflitto che cresce gradualmente, è quello che dimostra il carattere dei personaggi e rende grande il dramma. Quando il personaggio risponde a un conflitto, muta poco alla volta, dimostrando tutte le sue sfaccettature. Quando si arriva alla fase del climax, il personaggio è rivelato completamente. Il segreto per mostrare questo tipo di conflitto, è nel pensare ai protagonisti come parte di una guerra, dove c’è un attacco e un contrattacco, un attacco e un contrattacco, e così via. Quando il conflitto è interiore, se ben sviluppato rende la storia un vero e proprio dramma.