Questo non è un post letterario. È solo uno sfogo del cuore.
Ci sono periodi in cui non si riesce più a capire la trama della vita e in cui la confusione regna sovrana. Quando accade qualcosa in quei periodi – qualcosa di definitivo, di “unico” – si rischia di non vivere davvero, e di sfuggire o fuggire. Ma non è questo il caso, almeno per oggi.
Ci sono, piuttosto, periodi in cui lo sguardo è profondo, si sognano gli avvenimenti in anticipo, si è così a contatto con il corso della nostra vita e delle nostre esistenze, che ogni cosa che accade è proprio ciò per cui ci si è aperti, poco alla volta, imparando nel corso di un lungo allenamento durato anni o addirittura intere stagioni della vita. Ecco: è questo il periodo.
E così, anche l’ennesimo nuovo evento dell’abbandono di una cara zia, non vista per troppo tempo a causa della distanza, diventa solo un tassello in una vita che va verso lo splendore. Solo intuito, solo preannunciato, solo colto a sprazzi di singoli momenti eterni.
Con il cuore ci si ferma e si vorrebbe che anche la vita, almeno un attimo soltanto, si fermasse, ma il modo più giusto per celebrare la vita altrui è vivere a nostra volta. E allora, cara zia, un giorno sarete e saremo di nuovo tutti assieme. Nel frattempo, questo è solo un periodo di preparazione e tu l’hai percorso egregiamente.