Le bugie dei politici continuano

Sono contento dei voti ricevuti dal Movimento 5 Stelle, che ho votato. A Verona, il candidato sindaco Benciolini si è addirittura aggiudicato un terzo posto, davanti a Castelletti, candidato del Pdl e la cosa non può che farmi piacere per due motivi. Anzi, soprattutto per due bugie. Eccole.

1 – Gli esponenti maggiori del Pdl (che io ho votato in passato) continuano a dire che la débacle del partito sarebbe legata all’appoggio che hanno dato al Governo Monti. La gente li avrebbe puniti per questo motivo. Possibile che abbiano una simile faccia tosta e che non riescano ad ammettere che il loro fallimento è dovuto allo schifo che hanno fatto in Italia quando erano loro al Governo, assieme a Lega e altri?

2 – Il loro affossamento non sarebbe così grave come viene detto dai giornali. Addirittura sarebbero al 22% come media nazionale, o giù di lì. Ora, se prendono i dati anche dei paesini più insignificanti la cosa potrebbe (e dico potrebbe) essere vera, ma anche qui interviene la faccia più tosta mai vista: nelle città significative, come per esempio Verona, raggiungono a stento il 9%. Il significato è che la gente dei grandi centri urbani – dove si capisce e si decide se un partito è in grado di fare il bene di molti – non li vuole più.

Queste due bugie non rimangono da sole, comunque. Il Pdl è in buona compagnia, per esempio del Pd. Bersani ha un tono trionfante perché “stanno tenendo”. Ma dove? Stanno perdendo su tutta la linea. Anche qui ci vuole una grande faccia tosta per dire che vedersi i propri candidati battuti da candidati di sinistra alternativi a quelli scelti dal partito e che un calo significativo dei consensi nei confronti di un partito che continua a non avere contenuti starebbe a dire che “stanno tenendo”.

I veri vincitori sono il M5S e l’IdV, che è riuscito a piazzare con alti consensi un leone da combattimento come Leoluca Orlando.

Da qui a dire che la situazione italiana è migliorata, comunque, ce ne vuole. Non so se il M5S sarà in grado di governare. Ce lo dimostreranno in questo anno che rimane per le elezioni politiche. Mi dico che un conto è governare a livello locale piccole cittadine o anche città di media grandezza, un altro conto è dover fare i conti con il futuro di un’intera nazione o con progetti strategici che per necessità devono andare al di là della visione dei cittadini, che potrebbe anche essere ristretta. D’altronde, il mestiere dei politici dovrebbe essere proprio quello di vedere più lontano dei singoli cittadini, in modo da traghettarli verso un futuro che desiderano ma che non hanno gli strumenti per raggiungere da soli.

Insomma, il mio voto al 5 Stelle non è stato di protesta, perché dire che un simile voto è di protesta equivale a dire che le proposte del Movimento non sono significative e che non meritano nemmeno la qualifica di “politiche”. La realtà è un’altra: si tratta di una politica differente, che prevede una ben maggiore partecipazione dei cittadini.

Ecco, se servirà a qualcosa, credo che il M5S potrà aiutare proprio in questo: a rifondare la partecipazione democratica della gente, che non ne può più di approfittatori e venditori di fumo. Se gli Italiani saranno in grado di fare questo salto, vorrà dire che la Terza Repubblica è davvero iniziata.


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