Finalmente! L’unica affermazione che mi viene dopo aver visto la prima puntata del nuovo telefilm su Canale 5. Il tredicesimo apostolo è un ottimo telefilm, di buona fattura, e con una vera storia alle spalle. Inoltre, è di un genere che in Italia non è mai stato praticato prima: fantastico.
Ora, le domande che mi vengono sono molte. Una tra tutte: i dibattiti sulla narrativa fantastica che abbiamo portato avanti in quest’ultimo decennio hanno fatto sì che anche gli sceneggiatori e i produttori italiani ponessero più attenzione al genere, e che si rendessero conto delle grandi possibilità narrative che offre? Spero sia così. Perché l’influenza degli sceneggiati stranieri indubbiamente c’è, ma di per sé non è sufficiente a far sì che una tv italiana ci metta dei soldi per tentare di fare lo stesso.
Non ho dubbi che verranno fuori polemiche (le solite polemiche, sottolineerei) sul perché ci sia bisogno di raccontare storie fantastiche, sul perché le prime puntate siano state seguite da oltre sette milioni di spettatori, ecc ecc. Le lascio ai polemici. L’importante è che il 2012, assieme a un cupo futuro, porti anche qualche spiraglio positivo.
Quindi, benvenuto al Tredicesimo apostolo e aspetto di guardare le altre puntate.
Anch’io ho guardato divertito le prime due puntate, ed eventuali polemiche a parte ho trovato un prodotto diverso dal solito, però mi riservo di fare considerazioni critiche alla fine del tutto.
Mi piace l’ambientazione, mi piace la Pandolfi da tutti i punti di vista e anche il personaggio del sacerdote da combattimento e trovo abbastanza suggestive le storie.
Non so se è casuale, ma mi pare che la produzione sia la stessa di Distretto di polizia: Taodue, quindi non so da cosa dipenda la diversa qualità del prodotto, forse un diverso investimento.
Ti assicuro che Distretto, che sta per concludersi nella sua undicesima stagione, è davvero terribile quest’anno e non credo di essere l’unico a pensarlo.
Ciao Max, e benvenuto.
Sì, ovviamente bisognerà aspettare altre puntate per capire se la qualità tiene e se, soprattutto, la storia non sarà qualcosa di già sentito e conosciuto in anticipo. Diciamo, però, che anche a me piace il sacerdote e l’assistente sociale. Inoltre, sono stati molto bravi nel sostenere televisivamente delle atmosfere che negli sceneggiati italiani non ho mai visto.
Immagino che Taodue abbia prodotto anche Distretto di Polizia e la differenza può dipendere già dall’idea differente con la quale sono impostate le due serie. E forse sì, qui c’è un investimento diverso.