La Notte Bianca di Villafranca 2009

A dire il vero della Notte Bianca 2009 di Villafranca di Verona non ho vissuto molto, se non ciò che ne è l’esatto contrario: una serata davvero piacevole e raccolta all’interno del Binario Zero della Ferrovia, la dismessa biglietteria delle FF. SS. della cittadina. Lì, un gruppo di lettori e di scrittori ha dato vita a echi futuristi e a brevi sprazzi di vita narrata, mentre dall’esterno arrivava il suono dei treni da una parte e l’assordante “ump ump ump” dei palchi di musica leggera dall’altra.
In quel luogo, solo poche luci accoglievano nella quiete della poesia un pubblico che ha quasi riempito la sala. Trovare parcheggio è stato difficile, soprattutto per chi è arrivato in ritardo, ma l’amore per la poesia fa questo e altro.
Un gruppo di bravi attori ha ridato vita dopo poco meno di cent’anni ad alcune poesie di Palazzeschi, Majakovskij e Marinetti, e sentendo il rumore della ferrovia ben si accordavano con l’ambientazione.
Poi è stato il momento di autori contemporanei, tra i quali il sottoscritto. La bravissima Maddalena Gemma ha dato sostanza, con attenzione e solerzia, alle parole de “Il viaggio finale”, rendendole vibranti e riuscendo ad attrarre i sogni di tutti gli ascoltatori.
Un esperimento ben riuscito, questo racconto. Per me era un salto nel buio, perché Il viaggio finale è un testo molto diverso da ciò che scrivo solitamente. Un brano a cavallo tra il sogno e la poesia. Leggetelo anche voi, e ditemi cosa ne pensate.
Per ulteriori foto vi rimando a questo link di Facebook, in cui trovate immagini scattate da Maria Luisa De Marchi, la responsabile dell’Associazione Linguafranca.


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