Per quel 30% d’Europa nel mio sangue

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6a010535f04dfe970b01b8d135e245970cQuello che sto vedendo – e che tutti stiamo vedendo – negli ultimi anni circa l’Unione Europea, l’euro e le decisioni di fronte a un fatto assolutamente inevitabile ed epocale come l’immigrazione (selvaggia o meno, clandestina o meno, economica o meno), e ultimamente, e forse più di tutte le altre, la cosiddetta Brexit (cioè l’uscita programmata della Gran Bretagna dall’Unione Europea) mi spinge ad alcune considerazioni. In nome della storia della mia famiglia.

Iniziamo dalla Spagna. Entrambi i rami famigliari arrivano dalla Spagna; quello di mio padre a fine Quattrocento-inizio Cinquecento, direzione la corte di Ferrara; quello di mia madre a metà Ottocento, direttamente verso la Sicilia. Diciamo che c’è allora un’origine spagnola al 10% totale.

Passiamo alla Normandia. Gli occhi azzurri diffusi tra i miei fratelli (siamo tutti di origine siciliana), i capelli biondi e le barbe rosse (come quella del sottoscritto, oltre agli occhi cerulei, ça va sans dire) testimoniano il passaggio di quella gente e il forte segno lasciato tra gli antenati. Da solo vale un altro 10%.

Un salto in Austria, dalla quale uno zio fuggì alla detenzione in un campo di concentramento; ma un passaggio obbligato anche in Germania (o meglio, della Germania presso i miei parenti in Sicilia), dal momento che soldati tedeschi tanto giovani e inesperti di vita quanto potremmo essere io e te che veniamo obbligati a fare una guerra si nascondevano tra cantine e fienili, mentre i kattivi nazisti venivano combattuti almeno in mezzo Stivale.

Infine, la Gran Bretagna. E già, c’è anche l’Inghilterra nella storia della mia famiglia, legata al vino marsala e (pare) ai Whitaker. Ecco, questa presenza varrà forse solo l’1% di tutta la storia della mia famiglia. Molto di più vale la presenza – per dire – della Francia e dell’Illuminismo francese nella mentalità di mio padre, passata poi a noi figli. Ma è proprio quell’1%, che alla lontana mi rende partecipe della grandiosa civiltà inglese a farmi venire i fumi quando si scorge sempre più all’orizzonte la possibilità che la Gran Bretagna non faccia più parte del progetto e del sogno politico di un’Europa unita.

Proprio perché nella storia della mia famiglia c’è l’Europa intera ci tengo ad affermare che un’Europa senza Gran Bretagna non è Europa.

Una replica a “Per quel 30% d’Europa nel mio sangue”

  1. Avatar MicVal
    MicVal

    Io non mi sento per niente europeo almeno a livello politico! anzi c’è quasi da vergognarsi per come si stanno comportando nei nostri confronti, d’altro canto a livello geografico sono orgoglioso!

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